Chi non la ha, la desidera. Chi la ha, ci tiene a mostrarla a tutti. Chi non sa cosa sia, beh deve leggere a fondo questo articolo;
Ci sono alcuni passi importanti che si fanno nella vita: fare l’ultimo passo che ti separa per la prima volta da una vetta di 4.000 metri, decidere di fare un figlio, la prima volta che guidi la macchina di papà (magari senza che lui lo sappia), non voglio dire che questi avvenimenti non succederanno più ma, a parte che, la prima volta non si scorda mai, costruire la Brand Identity della tua azienda è sicuramente una di quelle operazioni che una volta fatte è praticamente e semplicemente per sempre.
A parte questo intro ad effetto è possibile che una domanda ti sia rimasta in testa:
Si ma perché la dovrei fare?
Se ci pensi bene, tutti veniamo a conoscenza di un un brand, esattamente come se fosse una persona reale: Ha una faccia, un aspetto fisico ben definito, il suo carattere, i bulli del pacchetto che in qualche modo vuole superare, le sue insicurezze e paura, ed i suoi punti di forza. Insomma se chiudi gli occhi la puoi propio immaginare,
vogliamo fare una prova?
- Il barattolo della nutella
Ecco se non riesci a compiere questa operazione, ci troviamo in presenza di un brand che ha sbagliato qualcosa, che sta perdendo colpi e sopratutto opportunità.
Ora,
Se non fosse chiaro, il fatto di creare una Brand Identity è una cosa seria, è un momento decisivo per il tuo business. Tutti questi elementi che spiegano bene cosa un marchio è e come comunica, devono stare da qualche parte, giusto? Bene, stanno dentro ad un documento (bella scoperta eh, ma ti assicuro che non è così banale ecco)
Avere un documento di questo tipo ha evidenti vantaggi, qui te ne elenco alcuni che spesso vendono dimenticati:
- Ti aiuterà a conquistare la fiducia del tuo pubblico.
- Ti renderà credibile.
- Ti farà mantenere la rotta nei momenti più bui, ma anche in quelli migliori (che è forse la cosa già importante).
- Potrai molto velocemente creare i tuoi touchpoint e declinarci sopra i contenuti che risulteranno efficaci.
- Quando farai il prossimo shooting i tuoi collaboratori non andranno alla cieca, ma sapranno esattamente cosa serve avere, in che modo scattare, con quale pallette di colore… Evitando l’efftto patchwork dilettantistico.
- Una maggiore coerenza visiva e comunicativa tra digital e offline.
- Anche l’ultimo collaboratore che farai salire a bordo del tuo rigetto all’ultimo secondo dopo una lettura della brand sopra come impostare il copy di un post o di una newsletter.
- Occhio che questo interessa a tutti: La Brand Identity aumenta il tuo conversion rate. (forte vero? e ti assicuro che non è scritto per l’effetto WoW è proprio vero).
Ok ora ti starai chiedendo: “si ma come si fa?”
Partiamo dal presupposto che da soli, si fa poco, servono diverse competenze che difficilmente (mai) risiedono in un unico professionista, quindi immaginati un team di persone, un team di professionisti che in questo settore ci nuotano dentro da anni. Da qui in poi proverò a riassumere e a semplificare un processo molto complesso in 5 punti che spero possano essere l’inizino di una piccola rivoluzione;
1- Capisci i tuoi obbiettivi. Capisci il tuo pubblico, per capire chi sei. (chi sei)
Durante il processo di creazione abbiamo una grande fortuna: possiamo fare come ci pare, basta farlo con la testa. Il consiglio che do a chiunque si cimenti in questa operazione è: sii creativo.
Tieni sempre presente che Persone diverse vogliono cose diverse, non si può ad esempio indirizzare un prodotto per adolescenti allo stesso modo in cui si indirizzerebbe ad un genitore di 3 figli. Quindi? Studia il tuo pubblico, capisci cosa vuole e più le risposte a queste domande saranno precise, più le persone ameranno il tuo Brand. (si funziona esattamente così)
Ti troverai a dover rispondere a domande che posso sembrare semplici ma cerca, almeno in questa fase, di essere ambizioso:
- Chi sei? Quali sono i tuoi valori? Quelli su cui stai costruendo il tuo Business.
- La tua proposta ha un valore? Quale?
- A chi ti rivolgi?
- Chi sono i tuoi competitor?
- Il tuo pubblico potenziale, che problemi ha? E cosa fai tu\il tuo prodotto per risolverli?
Se sei un fuoriclasse e hai già dato una risposta a tutto, è il momento di far validare le tue risorse da un professionista, sbagliare focus anche solo su un punto può avere conseguenze catastrofiche.
2. Qual’è il tuo mondo? La tua Mission la tua vision? (da dove parti e dove andrai)
Questa è la parte che sinceramente preferisco di più, è quella più creativa e divertente. Ricerca, una ricerca enorme, ricerca ovunque, sii curioso, sfrutta la rete, ma non ti fermare li, esci, vai ad una mostra, leggi, scrivi, scrivi molto. Poniti domande, tantissime, domande come: Cosa mi rende unico nel mio settore? Cosa offro di diverso al mio consumatore? cosa mi differenzia dai competitor? Poi osservali, osservali avidamente questi tuoi competitor, studiali a fondo, conoscili e mettiti nei loro panni, quali sono quelli diretti? e quali quelli indiretti?
Quando pensi di essere arrivato ad un punto soddisfacente, raccogli tutto, ogni dettaglio, e mettiamo tutto in un unico grande mosaico, il primo grande moodboard del tuo brand è stato creato, molto simile alle fondamenta do una palazzo… e solo quando saremo soddisfatti, faremo il primo grande test del nostro lavoro, che sarà, per assurdo un grande “passo indietro” (forte eh) e guardiamo, guardiamo l’insieme di tutti questi elementi, delle foto dei ritagli dei font delle opere delle scritte, e cerchiamo di ascoltare e capire che cosa tutto questo ci trasmette, ed un po come quando si entra in una casa e si capisce che è quella giusta, perchè in qualche modo risuona, ecco se risuona, vuol dire che ci siamo. Ora, non è che voglio togliere il romanticismo a questo momento eh, resta pur sempre un processo tecnico e basato da dei dati, qui ne ho fatto una stragrande semplificazione, diciamo che, per dare una coerenza al tutto e sopratutto avere una valenza strategica ti servirà un at director professionista, ed i nostri sono bravi, preparati e pronti ad ascoltarti e a guidarti in questo percorso.
3. Il tuo nome è una cosa importante. (come ti chiami)
A questo punto dovresti sapere “chi sei” e “come sei fatto”, è giunto il momento di darsi un nome, si è la cosa più difficile, si è proprio quella cosa che se la sbagli…Hai fatto un casino che poi è molto difficile da sistemare. Quindi? Quindi serve mettersi in una stanza, con dei creativi molti fogli di carta (da incorniciare) una lavagna, magari una bella colonna sonora e iniziare il brainstorming più importante del tuo progetto. Ecco, noi con il tempo abbiamo sviluppato dei modelli che ci aiutano a guidarti in maniera praticamente scientifica nella scelta del tuo nome, beh non li scriveremo qui, sarebbe come chiedere ad uno chef la sua ricetta segreta 🙂 ma siamo pronti a darti una mano.
Ricorda comunque questi indicatori, il tuo nome deve essere: Unico, semplice, riconoscibile, di valore.
4. Il tuo Logo – che è solo tuo – (il tuo volto)
Se hai fatto bene tutti i passi fino a qui, fare questa parte, dovrebbe essere semplice, se invece manca qualcosa, beh ci si scontrerà contro un muro di “secondo me” ad esempio: “Secondo questo è più bello di quest’altro” Ricorda sempre che il “secondo me” è un male insidioso, il peggiore di tutti, e va estirpato, come? Con i numeri, con i dati, con le analisi accurate sul tuo target. Si, fortunatamente è possibile capire in maniera matematica il colore preferito dalla tua buyer persona, le linee, le forme del tuo logo, possiamo capire ad esempio se serve un mood anni 50, o super minimale, se rosso o fluo… Per fare un bel centro qui, da soli è praticamente impossibile, serve un Grafico, di quelli con la G maiuscola, nel nostro team abbiamo scelto i fuoriclasse più fuoriclasse che abbiamo incontrato, se vuoi fare una chiacchierata con uno di loro, beh basta scrivere qui sotto 😉
5. V.I. = a Visual identity (come ti vesti)
Ora si declina “come se non ci fosse un domani” (boomer): brochure, biglietti da visita, vetrofanie, cappellini, fiancate di aerei 747, ScuolaBus, mega cartelloni a time square video motion sulla chaps elise… ok ok mi sto facendo prendere la mano, ma che male c’è nel pensare in grande? Il punto è che il vostro logo “lo dovete vedere” sulle superfici sulle “cose”. Come se fosse il suo esame di università, se funziona… beh semplicemente… funziona…
Se sei arrivato fino a qui è arrivato il momento di mettere tutto in un documento strategico, unico, coerente, chiaro ed efficace. Si certo, non è un gioco da ragazzi, noi possiamo aiutarti a farlo ovviamente, e ti lascio qui sotto qualche di esempio di Brand Identity fatte per alcuni nostri clienti, si, l’obbiettivo è quello di farti venire la voglia di lavorare con noi 😉